giovedì 3 gennaio 2013

34. ATTENTATO DI BOSTON. PROVE TECNICHE PER UNA NUOVA LEADERSHIP DEL TERRORISMO DI MATRICE ISLAMICA?


A meno di 24 ore dall'attentato di Boston, è presto per poter formulare ipotesi sulla sua matrice. Nell’attentato dell’11 settembre 2001 la responsabilità di Al Qaeda venne accertata dopo qualche mese (sarebbe ancora dubbia secondo i sostenitori delle cosiddette tesi complottistiche[1]). Peraltro, dalle notizie che trapelano dai media americani, l'FBI e gli altri organi di sicurezza non hanno ancora precisi indizi né privilegiano una pista da seguire. Possiamo quindi procedere solo per deduzioni. L'attentato può avere tre possibili matrici: 1. quella islamica; 2.   può essere un atto di terrorismo interno; 3. pu essere l'azione di un individuo isolato, un cosiddetto lupo solitario. Quest'ultima ipotesi sembrerebbe la meno probabile, in quanto l'attentato si è concretizzato in due esplosioni, mentre sono stati rinvenuti altri due ordigni che non si sono attivati; queste peculiarità richiederebbero un'attività di coordinazione che difficilmente potrebbe essere realizzata da un solo individuo. Scartata questa ipotesi, rimangono le altre due. Gli Stati Uniti D'America, a differenza di alcuni Paesi europei, non hanno mai avuto un serio fronte terroristico interno. Quindi, se fosse questa la matrice dell'attentato, si tratterebbe di un fenomeno nuovo ed emergente; pertanto anche questa supposizione appare poco supportata da elementi di probabilità. Resta la pista islamica: se l'attentato di Boston fosse una iniziativa criminale di matrice islamica, il fenomeno non andrebbe assolutamente sottovalutato. Dopo l’attentato dell'11 settembre e quelli di Madrid e Londra, le iniziative di contrasto di Al Qaeda, che si era accreditata come movimento terroristico contrapposto all'Occidente  complessivamente considerato - in quanto il movimento non si era prefissato come obiettivi attentati a rilevanza regionale o collocabili all'interno di una specifica problematica locale, ma si proponeva un generale attacco al blocco occidentale - si sono concretizzate nella lotta al terrorismo, che ha conseguito importanti successi. Al Qaeda è stata privata del suo leader carismatico, ovvero Osama Bin Laden (il suo successore Al Zawahiri, per quanto personaggio di notevole spessore, non può essere paragonato alla notorietà del suo predecessore); sono stati resi particolarmente difficili i collegamenti fra il suo suo nucleo centrale – che aveva la regia del terrorismo - e le sue cellule periferiche – che avevano solo compiti esecutivi; inoltre i leader che integravano la struttura centrale in quel periodo sono stati più impegnati a sfuggire alle iniziative per la loro individuazione e cattura messe in atto dai militari occidentali, piuttosto che ad esercitare le attività di istituto, ovvero a coordinare una generale strategia terroristica. Le cellule periferiche  hanno cominciato ad operare in autonomia ripiegando su obiettivi locali. Con l'attentato di Boston, qualora venisse confermata la matrice islamica, si tornerebbe a colpire il Paese che maggiormente rappresenta la cultura socio-politica occidentale. In altri termini si compie nuovamente  quel salto qualitativo che aveva avuto il suo apice con l’attentato del 11 settembre 2001. Se queste deduzioni non sono frutto di fantasia ma hanno un reale fondamento, l'attentato di Boston potrebbe avere un duplice significato: la prima possibilità è che Al Qaeda si stia riorganizzando tornando alla regia di iniziative criminose contro l'Occidente considerato come un unico blocco.  La seconda possibilità è che con questo attentato di carattere non regionalistico si vada accreditando una nuova leadership del terrorismo di matrice islamica, una nuova punta avanzata della lotta del fondamentalismo islamico nei confronti dell'Occidente complessivamente considerato. Se questa suggestiva e pessimistica congettura avesse fondamento, tornerebbero di attualità i toni violenti e bellici di un indubbio scontro di civiltà. Roberto Rapaccini



16.04.2013


[1] Vedi Roberto Rapaccini, Paura dell’Islam,Cittadella, Assisi, 2012.