giovedì 3 gennaio 2013

21.ALCUNE RIFLESSIONI SULLA 'PRIMAVERA ARABA' - '2011:L’ANNO CHE HA SCONVOLTO IL MEDIO ORIENTE' DI MANUELA BORRACCINO (Edizioni Terra Santa 2012)



Per chi segue da un punto di vista geopolitico le vicende del mondo arabo il saggio ‘2011: l’anno che ha sconvolto il Medio Oriente’, di Manuela Borraccino, è un riferimento di importanza centrale. Gli eventi della ‘Primavera  araba’ - espressione sintetica che riassume quei moti di rivolta, iniziati in Tunisia alla fine del 2010 e in Egitto nei primi mesi del 2011, e che si sono successivamente propagati con effetto domino e con diversa intensità in altre realtà nazionali -  vengono esaminati con spirito sistematico e rigore scientifico e associati alle vicende storiche dei rispettivi  Paesi delle quali costituiscono uno sviluppo. Il 2011 è un anno che passerò alla Storia come avvenne per il 1989, l’anno della caduta del muro di Berlino. In proposito, sembra esserci un legame fra i due fatti. Per chi è cresciuto nel contesto politico della guerra fredda la contrapposizione fra il mondo islamico fondamentalista e l’Occidente ha colmato il vuoto creato dal crollo dell’Unione Sovietica: l’Islam non è soltanto una religione ma costituisce una realtà geopolitica.  Gli sviluppi dei due eventi invece sono stati totalmente diversi: per i cittadini dei Paesi dell’Est europeo il mondo occidentale era un  miraggio di libertà e prosperità, mentre per il mondo arabo l’Occidente, corrotto e corruttore, costituisce sempre un esito da evitare. La reazione al diffuso malessere per una società cristallizzata su posizioni antidemocratiche e caratterizzata da un'inaccettabile disuguaglianza nella distribuzione delle ricchezze ha così contribuito ad avviare la ‘Primavera araba’ verso un ‘Autunno islamico’: rifiutando il modello occidentale, per le masse in rivolta solo il ritorno alla purezza dell’Islam delle origini avrebbe potuto assicurare il conseguimento o il ripristino dei valori universali della giustizia, della moralità e della dignità. Il libro fa ordine nel complicato insieme delle vicende del 2011 sullo scenario arabo: i capitoli dedicati ai singoli Stati, premesse schede che oggettivamente riassumono le situazioni nazionali, si articolano attraverso testimonianze di protagonisti, che danno un’immagine di ciò che sta avvenendo dai tratti definiti e ricca di riferimenti culturali e sociali. Egitto, Siria e Palestina sono i Paesi analizzati più da vicino. Un’attenzione particolare è riservata alle comunità cristiane che vivono in una condizione di minorità nel contesto islamico. Il saggio può per certi aspetti considerarsi complementare a ‘Paura dell’Islam’ (clikka qui): quest’ultimo procede per teorizzazioni generali cercando di ricavare, attraverso astrazioni, principi e linee comuni della multiforme realtà araba. ‘2011’ invece persegue l’obiettivo di fornire una precisa e  dettagliata fotografia degli eventi, resa viva dalle testimonianze di alcuni protagonisti, prevalentemente personalità cattoliche che hanno spesso sperimentato sulla propria pelle un sentimento di ostilità nei loro confronti.  L’autrice, Manuela Borraccino, ha un piacevole stile giornalistico, chiaro ed essenziale, e proietta il lettore in una dimensione concreta dei fatti storici. La prefazione è del gesuita Samir Khalil, attento conoscitore dell’Islam. Manuela Borraccino è esperta del mondo arabo. Ha seguito il Vaticano e il Medio Oriente per l’agenzia Ansa (1997-2001), per la Adnkronos (2001-2004) e per il service televisivo internazionale ROME-reports (2004-2009). Ha scritto reportage da Israele e dai territori palestinesi per testate italiane e straniere.  ROBERTO RAPACCINI

2011 - clikka qui





8.1.2013