Io ti amo quando piangi
Io ti amo quando piangi
e amo il tuo viso
annuvolato e triste.
La tristezza ci unisce e
ci divide
senza che io sappia
senza che tu sappia.
Quelle lacrime che
scorrono,
io le amo
e in loro amo l'autunno.
Alcune donne hanno dei
bei visi
ma diventano più belli
quando piangono.
Nizar Qabbani
Sono venuta a conoscenza
del poeta Nizar Qabbani ascoltando la trasmissione di Umberto Broccoli “Con
parole mie” su Radio Uno. Non lo conoscevo ed inavvertitamente avevo
anche “presunto” che le informazioni su di lui fossero poche e reperibili con difficoltà.
Stavo commettendo un errore: oltre a trovare molte poesie con relativi
commenti, ho anche appreso che spesso le sue poesie sono state cantate, e
sono cantate tuttora, dai più grandi esponenti della musica araba (Umm
Kulthum, Mohammed al-Wahhab, ‘Abd al-Halim Hafez, Majda al-Rumi, Kazem
al-Saher). Dalla Treccani on line ho ricavato notizie relative alla sua
vita che riporto integralmente: Qabbānī ‹ḳabbàanii›, Nizār. - Poeta
siriano (Damasco 1923 – Londra 1998). Ritiratosi (1966) dalla carriera diplomatica,
si trasferì a Beirut dove nel 1967 fondò una casa editrice (Manshurāt
Nizār Qabbānī). La sua opera poetica, caratterizzata da un forte lirismo
romantico in cui l'amore e la donna sono fra gli interpreti principali (Qālat
lī᾿s-samrā' "Mi disse la bruna", 1944; Ḥabībatī "La mia
amata", 1961; Ilā Bayrūt al-unthā ma῾a ḥubbī "Verso Beirut, la mia
amata donna", 1977), trattò anche temi politici, soprattutto dopo la
disfatta araba del 1967 (Shu῾arā' al-arḍ al-muḥtalla "Poeti dei territori
occupati", 1968; Qaṣā'id mutawāḥḥisha "Poesie selvagge", 1970;
al-A῾māl al-siyāsiyya "Opere politiche", 1974). Nel 1973 pubblicò il
saggio autobiografico Qiṣṣatī ma῾a ash-shi῾r ("La mia storia con la
poesia"), in cui Q. espose le sue teorie poetiche e il suo impegno sociale
e politico. Tutte le sue opere sono state raccolte in al-A῾māl ash-shi῾riyya
al-kāmila ("Opere poetiche complete", 2 voll., I, 1971 e II, 1980).
Una parte delle sue poesie sono state tradotte in italiano (Poesie,
1976). Tra le varie poesie, tutte belle e degne di
essere lette, ho scelto “Io ti amo quando piangi” perché ho trovato in questi
versi un richiamo alla natura autunnale di questo periodo dell’anno ed una
trasfigurazione della fisicità della donna amata in un qualcosa di interiore ed
importante. Il poeta siriano, col suo stile raffinato, è considerato uno
dei maggiori esponenti della letteratura araba del XX secolo. Un rivoluzionario
dell’amore, dell’uguaglianza tra uomo e donna in un mondo, come quello
arabo, dove tutto questo era ed è difficile da accettare. Per Nizar la donna è
angelo ma nasconde anche la sua essenza sensuale. Era solito dire: “La vita
priva del calore femminile non sarebbe pensabile”. La donna che Nizar ama e
desidera è una donna fiera e libera, dolce e appassionata, con ombre e luci in
cui specchiarsi. Fu una tragedia a spingere Qabbani alla poesia: quando
il futuro poeta e diplomatico aveva 15 anni, sua sorella Wisal, di dieci anni
maggiore, si uccise per evitare un matrimonio che non voleva con un uomo che
non amava. Ai suoi funerali Qabbani decise di combattere quell’ingiustizia
sociale che era stata causa della morte della sorella. “L’amore nel mondo arabo
è come un prigioniero e io voglio liberarlo. Voglio liberare l’anima araba, i
suoi sensi e il suo corpo con la mia poesia” disse un giorno ad un
intervistatore che gli chiedeva se fosse un rivoluzionario. Nelle sue
prime raccolte Qabbani canta l'amore e nella maturità una crescente
consapevolezza della complessità dei sentimenti tra uomo e donna. Con la
disastrosa sconfitta dei Paesi arabi nel 1967, Qabbani dispiega tutto il suo
disappunto contro i governi arabi, incapaci — a suo giudizio — di gestire la
situazione palestinese. La storia di Nizâr Qabbâni con la nazione araba è una
storia d'amore. Per il suo "amore" egli costruì un regno senza
confini e senza popolo, solo strade fatte d'amore piene di rivoluzione,
rinascita e libertà. "In ogni secolo io ci sarò, come se avessi
migliaia di anni", egli diceva. La sua parola è rimasta fresca come fosse
un albero di fichi, di mandorle e uva cercando sempre una terra che li
raccogliesse e un cielo che li proteggesse dalla polvere della disperazione e
della disgrazia. Sin dalle sue prime opere emerge un'esigenza profonda:
desidera innanzitutto essere capito per cui si esprime in un linguaggio
semplice e spontaneo, dove abbondano immagini nuove e vivaci. Forse la
sua fortuna è racchiusa nelle parole del poeta Adonis (clikka qui): "Fin
dall'inizio spiccò tra gli altri poeti arabi suoi contemporanei per la capacità
di afferrare l'attimo presente e catturare le afflizioni e gli impegni schiaccianti
della gente. Per primo escogitò una tecnica linguistica particolare che
abbracciava le parole della vita quotidiana con la loro diversità e ricchezza,
spargendovi sopra un soffio poetico. Creò, così, un vocabolario che
riconciliava l'arabo classico con il dialetto, l'antico e il moderno, l'oralità
con la scrittura."
Infine vi propongo altre
poesie di Qabbani:
Non rassomiglio agli
altri tuoi amanti, mia signora
Se un altro ti donasse
una nuvola
Io ti darei la pioggia
Se ti desse un lume
Io ti donerei la luna
Se ti donasse un ramo
germogliato
Io tutti gli alberi
E se un altro di donasse
una nave
Io ti darei l’intero
viaggio
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O Signore, il mio cuore
non mi basta più,
quella che io amo è
grande quanto il mondo:
mettimene nel petto un
altro
che sia grande quanto il
mondo.
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Continui a chiedermi la
data della mia nascita
prendi nota dunque
ciò che tu non sai,
la data del tuo amore:
quella è per me la data
della mia nascita.
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Io non ho detto loro di
te
ma essi videro che ti
lavavi nelle mie pupille
io non ho parlato loro
di te
ma essi ti hanno letto
nel mio inchiostro e nei miei fogli
L’amore ha un profumo
non possono non
profumare i campi di pesco.
.
********************************************
La cosa più bella del
nostro amore è che esso
non ha razionalità né
logica
La cosa più bella del
nostro amore è che esso
cammina sull’acqua e non
affonda.
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Quando amo
sento di essere il re
del tempo
possiedo la terra e
tutto ciò che essa contiene
e cavalco nel sole sul
mio cavallo.
Quando amo
mi trasformo in fluida
luce
che occhio non vede
e i versi nei miei
quaderni
si traformano in campi
di mimosa e papavero.
Quando amo
acqua zampilla dalle mie
mani
erba cresce sulla mia
lingua
quando amo
sono tempo fuori dal
tempo.
Quando amo una donna
tutti gli alberi
corrono scalzi verso di
me”,
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Se il demone fosse
uscito dalla lampada
e mi avese detto:
Eccomi,
hai un minuto solo,
scegli tutto ciò che
vuoi
di granati e di
smeraldi,
io avrei scelto i tuoi
occhi
senza esitazione.
CHIARA PASSARELLA