domenica 16 settembre 2012

9. FONDAMENTALISMO, OVVERO LUPI TRAVESTITI DA PECORE (lettera firmata)



In questi giorni siamo stati tutti testimoni del potere esplosivo come un barile di polvere da sparo delle credenze più forti della logica, più impellenti dell'ordine pubblico, e forse--che Dio proibisca--più potenti del sogno della pace nel mondo.  Abbiamo visto cosa può succedere quando un solo antagonista in cattiva fede offre un pretesto per creare un putiferio.  In anni recenti il mondo ha capito che certi elementi non tollerano sfide alle loro credenze, a pena di fiamme e fuoco.  Indignati, provocano con le loro incitazioni, con i loro contro-attacchi, non solo danni alle cose ed ai palazzi ma causano persino morti di persone del tutto ignare.  Questi sono fra quelli che vengono vestiti da pecora ma che dentro sono lupi rapaci.  Chi giustifica la violenza nel nome della fede spesso trova le greggi pronte alla mobilitazione.  La folla non ragiona.  La folla non sa responsabilizzarsi.  In ogni epoca, la reazione di fondamentalisti alle sfide è stata quasi sempre sproporzionata.  Dalla semplice scommunica alla guerra santa, il fondamentalismo è in grado di trasformare le persone credenti in lupi rapaci.  Nel Medioevo costoro misero gli altri al rogo.  Abolirono il progresso scientifico.  Tennero a lungo le donne in sottomissione.  Tutto nel nome del fondamentalismo.  Oggi sono ancora al lavoro in ogni parte del mondo.  In ogni epoca della storia, ci sono stati episodi di intolleranza fra i culti che sono sfociati nella più cruenta violenza.  Come ha appena detto Benedetto XVI, "Il fondamentalismo falsifica la fede."  La rigidità e il giudizio senza nessuna pietà non appartengono alle religioni di pace.  La rabbia e l'auto-giustificazione sono il prodotto del fondamentalismo degli uomini, non del Divino.  Come ammonì Gesù di Nazareth più di 2.000 anni fa, costoro si riconoscono dai frutti che testimoniano la verità dei loro cuori.  (Lettera Firmata)  

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Il Fondamentalismo è una deprecabile manifestazione di irrazionalità ed intolleranza, che spesso degenera in episodi di fanatismo causati anche dalla suggestione che la massa esercita sul singolo individuo. Tuttavia considero grave ed irresponsabile anche l’offesa di valori religiosi altrui, soprattutto quando si concreta in un’immotivata e banale provocazione, come nel caso del trailer del film ‘Innocence of Muslim’. È paradossale che in quest’ultimo caso obiettivi della contestazione siano stati gli Usa, che si sono esplicitamente ed ufficialmente dissociati dall’opera realizzata da un proprio cittadino, ed Israele, estraneo alla vicenda. Evidentemente per le frange del’estremismo fondamentalista islamico ogni situazione è occasione per far emergere il latente odio nei confronti degli Stati considerati simbolo del ‘nemico’ occidente.  ROBERTO RAPACCINI