venerdì 17 agosto 2012

4. LE MADRASE



La parola madrasa in arabo nell’uso comune genericamente indica qualsiasi istituto scolastico; in un’accezione più specifica viene riferita alle scuole che propongono un percorso educativo orientato e focalizzato all'apprendimento dei fondamenti dell'Islam, della lingua araba  e, complessivamente,  della cultura islamica. In alcuni Paesi, come l’Egitto ed il Libano, prevale il significato generico; in altri, come il Pakistan e il Bangladesh, le madrase sono le scuole religiose islamiche, soprattutto di livello primario e secondario (ma anche di livello universitario). Le madrase possono essere associate a moschee ed essere luoghi di residenza per studenti e insegnanti: la madrasa in questo caso diviene centro di una comunità confessionale e  il processo educativo si colloca all’interno di una dimensione di vita nella quale esiste solo l’Islam che convive con l’incapacità di guardare in maniera obiettiva le altre culture. Si sviluppa così un approccio alla vita di tipo fondamentalista, nel quale ogni problema trova soluzione nella religione presentata in maniera acritica e dogmatica, mentre  il resto del mondo è considerato infedele poiché adotta una visione laica della fede religiosa che, confinata nella sfera individuale,  non può imporsi come modello socio-politico. L’Occidente, per questo approccio laico, è considerato in generale l’origine di ogni male e da un punto di vista economico e sociale la causa di ogni disfunzione .  Non c’è una correlazione fra l’insegnamento nelle madrase ed il terrorismo; tuttavia è innegabile che in esse si consolida una cultura anti-occidentale, che in alcuni casi, a seguito di inclinazioni personali o condizionamenti di vario genere, può incoraggiare azioni estreme, che maturano individualmente o in un contesto organizzato.  ROBERTO RAPACCINI