giovedì 3 gennaio 2013

36. LA MAPPA GEOPOLITICA DELLA SITUAZIONE SIRIANA (prima parte)




La situazione siriana, anche se apparentemente sembra attraversare una fase di stallo, tuttavia in questo momento è un importante snodo della geopolitica.


IRAN


Per l’Iran la Siria ha una grande importanza strategica. L’Iran, infatti, pur essendo la maggiore potenza islamica, soffre una condizione di isolamento dovuta all’assoluta prevalenza entro i suoi confini del credo sciita. In Iran gli Sciiti – lo Sciismo è la religione ufficiale - sono il 95% della popolazione, il rimanente 5% è sunnita. Complessivamente nel cosmo islamico i Sunniti sono il 90/93%, mentre i seguaci dello Sciismo sono il 10/7%; è islamico il 21% della popolazione mondiale, che corrisponde a un miliardo e mezzo circa di individui. Gli altri Stati arabi mediorientali sono di confessione sunnita. Il loro polo di riferimento è l’Arabia Saudita, potenza egemone dell’area insieme all’Egitto. Per questo l’alleanza dell’Iran con la Siria, il cui sovrano Bashar al Assad è alawita (una setta di origine sciita), ha particolare importanza in quanto è l’unico modo per il Paese persiano per essere presente nello scenario mediorientale. In Siria, Stato a maggioranza sunnita, gli Alawiti, pur essendo una minoranza, governano il Paese. Il termine alawiti, significa seguaci di Ali, vale a dire il cognato e cugino del profeta Maometto e padre del giovane Hussein, l'uomo venerato dagli sciiti ucciso nella battaglia di Kerbala. Gli Alawiti, che sostengono di essere Sciiti duodecimani, vivono in tutte le grandi città della Siria, dove sono 2 milioni (circa il 20% della popolazione). Meno di 100 mila Alawiti vivono in Libano. Alawita è Bashar al Assad, presidente siriano, così come fu prima di lui suo padre Hafiz al Assad. L’Iran pertanto ora sostiene Assad, ma nella malaugurata ipotesi della sua caduta o ritiro, si prepara ad un’eventuale transizione che gli sia favorevole e che gli consenta di proteggere i propri interessi nell’area, anche contando su una rete di milizie fedeli di stanza in Siria (secondo alcune fonti questi miliziani sarebbero più di 50 mila). Per questo cresce l’importanza strategica degli Hezbollah, movimento fondamentalista libanese sciita alleato dell’Iran. Gli Hezbollah sono considerati da Stati Uniti, Egitto, Israele, Australia e Canada un’organizzazione terroristica. Al momento L'Unione Europea non ha incluso il movimento nella lista dei gruppi che sono riconosciuti come controllate direttamente o indirettamente da persone che commettono o tentano di commettere atti terroristici, partecipano a questi o ne facilitano l'esecuzione; la lista è prevista da una posizione comune (2001/931/PESC) del 27 dicembre 2001. ROBERTO RAPACCINI (continua)