L'attività di proselitismo della religione islamica
- attività considerata uno dei doveri del musulmano - è la Dawah. Il significato letterale del termine è richiamo, appello, mentre, se si intende un'azione, con essa si indica anche la
predicazione dell'Islam, ovvero convertire attraverso un confronto dialogico.
In origine la Dawah fu un'attività
interna all'Islam. Infatti designava la visione ideologica e politica degli
Abbasidi - la dinastia di Califfi che governò il mondo Islamico dal 750 al 1258
- istituita per contrastare la potente famiglia
degli Omayyadi, che risiedevano alla Mecca. Esiste anche una Dawah ismailita fatimide, che, al
contrario, fin dal X secolo sostenne lo Sciismo. La predicazione dei principi dell'Islam
nell'ambito della Umma, la Comunità islamica, rafforza i vincoli di solidarietà
reciproca fra i fedeli. Nel Corano la
parola indica sia l'invito di Allah a vivere secondo i dettami dell'Islam, sia
la promessa di risorgere nel giorno del giudizio. Quando il destinatario è un
non musulmano il senso dell'attività è quello di un vero e proprio
proselitismo. Un hadith, contenuto
nel testo di teologia islamica Sahih di
Muslim, una delle due principali opere di cultura religiosa composte da
uomini (il Corano è ritenuto interamente dettato da Dio) considera la Dawah uno strumento per evitare i
conflitti con i politeisti, reputati agli antipodi della monoteista fede musulmana. ROBERTO RAPACCINI
21/2/2013
21/2/2013